PREMESSA
L’educazione alla teatralità è una scienza interdisciplinare che sviluppa il proprio pensiero attraverso la compartecipazione tra le arti performative, espressive e letterarie da un lato e le scienze umane dall’altro (in particolare: pedagogia, psicologia, sociologia, filosofia, antropologia). L’educazione alla teatralità si pone l’obiettivo sia di educare le persone tramite e attraverso le arti espressive, sia di educarle alle arti espressive sviluppando la creatività e l’espressività personale di ciascuno. La teatralità considera le arti espressive e tutti i linguaggi artistici come possibili veicoli per lo sviluppo della Consapevoilezza del Sè e della propria capacità relazionale e comunicativa.
L’Arte si concepisce come veicolo per la Form-A-zione della persona ovvero l’azione espressiva che diventa progetto e processo di autopedagogia e di sviluppo del proprio agire creativo.
Dopo un percorso formativo a seguito dell’emergenza sanitaria del 2020, da settembre 2021 i laboratori teatrali prendono spunto dal Centro Studi Ricerche diretto dal prof. Gaetano Oliva (docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) che si fonda sul concetto di “teatro educazione”, promuovendo la formazione artistica e l’espressività creativa al fine di garantire il pieno sviluppo della persona nella sua interezza.
libertà = facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo
(siamo tutti liberi, se scegliamo di esserlo)
CHI SONO I TUTOR?
LABottega è un luogo dove gli artigiani del teatro e del cinema si esercitano.
I mastri di bottega sono esperti con competenze nell’ambito delle arti performative, dello spettacolo e della pedagogia che supportano LABottega nella progettazione dei laboratori.
I tutor di bottega sono artigiani che proteggono il benessere delle persone e il diritto alla libera espressione consapevole, esperti nell’ambito delle arti performative e dello spettacolo.
Gli assistenti di bottega sono artigiani che supportano il lavoro dei tutor.
Gli apprendisti sono persone che si avviano all’apprendimento di un’arte o di un mestiere.
I tutor promuovono la cultura della collaborazione, dell’ascolto e dell’inclusione valorizzando i talenti di tutti e si prendono cura degli apprendisti contrastando il conflitto intergenerazionale e l’incomunicabilità.
I tutor sono convinti che nell’era dell’Intelligenza Artificiale sia importante divulgare la cultura dell’Intelligenza Emotiva, chiave d’accesso per il riconoscimento, l’identificazione e l’attribuzione del giusto nome alle proprie emozioni e a quelle altri.
I tutor non credono che l’intelligenza emotiva sia una dote innata, ma sanno che è possibile svilupparla per raggiungere i propri obiettivi.
I tutor sono convinti che l’educazione alla teatralità e la pratica delle arti siano uno strumento potente per allenare all’ascolto reciproco, alla comunicazione empatica, al pensiero critico, al senso di responsabilità e alla cura del bene comune.
I tutor dopo il primo Consiglio di Bottega insieme ai mastri condividono il contenuto del progetto annuale, le indicazioni metodologiche e controfirmano accordi e regolamenti. Sulla base dei criteri comuni stabiliti i tutor sono chiamati a stendere il lavoro di programmazione e gli obiettivi specifici.
I tutor generano uno spazio inclusivo e privo di giudizi con l’intento di stimolare attivamente l’espressività individuale e del gruppo.
I tutor possono proporre liberamente metodi e linguaggi artistici supportando la bottega nelle fasi di comunicazione interne ed esterne.
I tutor possono proporre il coinvolgimento di ospiti per offrire opportunità di incontro attraverso momenti di testimonianze e/o condivisione di esperienze.
I tutor sanno di potersi esprimere con i mastri di bottega condividendo idee, progetti per migliorare i servizi offerti.
CRITERI EDUCATIVI
Questo documento rappresenta lo strumento indispensabile per vivere serenamente e ordinatamente il lavoro di costruzione dei laboratori, dell’esito finale e l’esperienza di apprendimento degli apprendisti iscritti alle attività laboratoriali. Il tutor di bottega è tenuto a leggere, fare proprio e controfirmare la carta dei servizi, il regolamento dell’ente e le indicazioni metodologiche per lo svolgimento delle attività.
Durante i laboratori i tutor, oltre ad applicare la loro professionalità sulla materia da trattare, consegnando agli apprendisti le proprie competenze, avranno il compito di porre le condizioni affinché il percorso diventi, per gli apprendisti, una possibilità di imparare per mezzo dell’esperienza e di stare bene. La proposta artistica e tecnica è un offerta e un invito. I linguaggi e le discipline artistiche e tecniche sono, quindi, un mezzo strumentale al percorso di crescita della persona non un fine.
ll tutor di bottega predispone il necessario affinchè ciascuno possa sentirsi a proprio agio, entrare nell’esperienza e rispondere in modo personale (tenendo conto anche dei tempi individuali che possono non coincidere) rispettando:
TEMPO ☞ SPAZIO ☞ MATERIALI
La puntualità è uno degli elementi di qualità e garantisce il buon funzionamento delle attività oltre che il rispetto del lavoro di tutti. Il tutor di bottega dovrà quindi essere puntuale e presente almeno dieci minuti prima che inizi l’attività di laboratorio.
Il tutor di bottega supporta il gruppo per la compilazione del registro in entrata e in uscita
Il tutor di bottega è tenuto a preavvisare in tempo utile quando, per legittimo impedimento, non può essere presente in orario.
Il tutor di bottega accoglie i propri apprendisti per poi condurli nel luogo adibito al lavoro di laboratorio.
Il tutor di bottega non può abbandonare il gruppo di apprendisti in orario di attività. In caso di necessità affida il gruppo all’assistente.
Il tutor di bottega lavora in stretta sinergia con gli altri tutor per la programmazione delle attività e la verifica degli interventi.
Il tutor di bottega risponde dell’indirizzo della propria formazione. A tal fine, definisce la progettazione delle attività per la propria disciplina secondo i criteri stabiliti in Consiglio di Bottega.
Il tutor di bottega è tenuto al rispetto delle persone, delle cose e a seguire le norme del buon comportamento e del decoro nel linguaggio e nei gesti.
Il tutor di bottega, per nessun motivo, se non grave e urgente, deve essere disturbato e distolto dall’attività durante le ore laboratoriali.
Non è permesso agli apprendisti lasciare il laboratorio prima della fine delle attività se non in caso di particolare necessità e previa autorizzazione del tutor.
Il tutor di bottega è tenuto ad annotare sul “libro di bottega” gli argomenti svolti durante l’attività di laboratorio e i “passi” compiuti dagli apprendisti partecipando agli incontri di progettazione e verifica atti a mettere a punto il senso e i criteri educativi che strutturano la proposta formativa
Il tutor, insieme all’assistente di bottega si prendono cura dei rapporti con le famiglie dei minori.
Il tutor di bottega deve preoccuparsi di lasciare in ordine, alla fine di ogni attività, gli spazi del teatro per permettere lo svolgimento ordinato delle attività successive.
INDICAZIONI SUI TEMPI
PRIMO PERIODO SPERIMENTALE
Inizialmente è importante lavorare sullo stato pre-espressivo individuale, sulla creazione di un gruppo in grado di affidarsi, sull’osservazione attenta per capire se se la proposta è adeguata o se deve subire variazioni. È fondamentale generare un clima sereno che possa favorire l’iniziativa, sostenere i tentativi, aprire ad un incontro interessante con i linguaggi artistici
È fondamentale mantenere una posizione di stima senza pregiudizi e uno stile educativo coerente negli atteggiamenti e nelle proposte. Si coinvolge nel lavoro, si dà fiducia, si incoraggia, si sostiene, soprattutto nei momenti di fatica. Si fa attenzione ai momenti di “isolamento” in cui qualcuno può uscire dal gruppo mantenendo uno sguardo a 360° su ciò che succede anche al di fuori dei momenti performativi. È una fase indispensabile per porre le basi nel processo di produzione e per stabilire un legame fa gli apprendisti e maestri di bottega. È il tempo dei laboratori esperienziali, del coordinamento fra reparti, dell’osservazione degli apprendisti, della pianificazione, della prima creatività, della suddivisione del lavoro.
Secondo periodo di preparazione del progetto creativo
In questa fase i tutor accompagnano il gruppo verso una restituzione finale o un progetto creativo, il cui fine è la riflessione sul fare.
È un’esperienza creativa profondamente collettiva, sia nella sua ideazione (tramite proposte, improvvisazioni, intuizioni) che nella sua produzione. I tutor interagiscono guidando i processi creativi individuali e dei singoli gruppi intervenendo, in relazione alle proprie competenze, per offrire indicazioni tecniche e strumenti utili allo sviluppo di autonomia, intraprendenza, socialità, nell’agire di ogni singolo apprendista e del gruppo. Impossibile sapere all’inizio del percorso quale sarà il risultato finale: cambia a seconda dei desideri e delle urgenze espressive. I tutor colgono tutti questi elementi e supportano il processo creativo con l’obiettivo di dare voce e spazio a tutti i componenti attraverso l’esperienza del percorso insieme.
Terzo periodo di restituzione
Il momento di restituzione, o presentazione del progetto creativo, è la condivisione del risultato con persone esterne (anche la riflessione su chi e come invitare, sulla sostenibilità economica del progetto e sull’obiettivo è molto importante). Essere visti è l’ultimo step di un percorso di creazione ed è momento fondamentale in ogni processo di formazione. In bottega ci si impegna per vivere anche questo momento con agio e curiosità.
INDICAZIONI SULLE FASI DELL’INCONTRO
Il suggerimento è quello di suddividere il lavoro laboratoriale in 3 fasi operative:
MOMENTO INIZIALE
indispensabile per curare l’accoglienza di ciascuno, la definizione del gruppo di lavoro e il lancio dell’attività giornaliera. In questo momento è importante che il silenzio, la concentrazione e la preparazione all’interno della sala ponga le base per un buon inizio.
MOMENTO CENTRALE
a seconda del tipo di lavoro/esperienza e della disponibilità dei tutor assistenti, può essere utile lavorare anche in sottogruppi.
MOMENTO CONCLUSIVO
importante per chiudere l’esperienza del giorno e fare memoria di ciò che è accaduto rilanciando l’appuntamento seguente. Può essere utile lasciare un tempo individuale per metabolizzare il lavoro attraverso la scrittura su un proprio diario oppure condividere con il gruppo attraverso l’esposizione della propria esperienza in una qualsiasi forma (atto performativo, riflessione parlata, silenzio, proposta etc…)
INDICAZIONI SINTETICHE SUGLI OBIETTIVI DELL’ENTE
In un clima privo di pre giudizi, nel rispetto dello spazio e del tempo di ognuno si sperimenta individualmente e in gruppo seguendo logiche di solidarietà e sostenibilità. Il cambiamento atteso è quello di formare (in particolare tra le giovani generazioni) cittadini attivi nella produzione culturale, di far crescere la community di Oltre generazioni ets come un gruppo di esploratori alla scoperta del sè e dell’altro accumunati dal desiderio di “esprimere bisogni collettivi attraverso il benessere psicofisico”
BAMBINI
Crediamo che oggi più che mai, sia fondamentale imparare a entrare in contatto con il proprio mondo interiore fin da piccoli, liberando la creatività senza paura di sbagliare o essere giudicati. Attraverso il lavoro di gruppo si impara a condividere la propria arte, a vincere i propri limiti senza costrizioni e obblighi e a porsi in una posizione di ascolto. La collaborazione, infatti, è uno dei punti fondamentali per generare buone relazioni. Tecnica ed espressività vanno di pari passo durante la realizzazione del progetto creativo. Un processo di lavoro indipendente che grazie al contributo di ogni bambino e della sua personale libera espressione genera una vera e propria opera d’arte da restituire alla comunità.
RAGAZZI E ADULTI
L’obiettivo delle attività formative è di offrire occasioni per sviluppare creatività ed espressività attraverso le arti performative e tecniche considerando che tutti i linguaggi artistici possono essere veicoli per sviluppare capacità relazionale e comunicativa, processare autopedagogia accrescendo la propria consapevolezza all’interno di un contesto di vita (scuola, famiglia, lavoro, amici etc…) Durante l’anno ai partecipanti dei laboratori vengono proposte, attraverso Call To Action mirate, attività di volontariato e supporto a iniziative che diventano occasioni di aggregazione, crescita personale e spesso anche di orientamento allo studio e/o lavoro.
Linee guida elaborato da: Chiara Valli, Isabella Valli, Francesca Parravicini,
Aggiornamento 2023: Chiara Valli